sometimes a cowboy hat is just a cowboy hat

Mi chiamo Carlo Grosoli e sono un designer grafico.

Presso la sede bolognese dello IAAD – Istituto d'Arte Applicata e Design ho insegnato Art Direction, Metodologia della Progettazione e Tecniche di impaginazione.

Su questo sito carico alcune esplorazioni del linguaggio visivo e della progettazione.

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info@carlogrosoli.com



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Su Instagram, ogni tanto porto avanti una serie di upload che chiamo Fun Before Dinner con cui visualizzo concetti con soluzioni grafiche rapide.

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Workshops a cui ho partecipato


Type - Lettering – Layout sulla tipografia e il lettering, col designer Massimo Pitis (Signs & Lines, MiCamera, Milano 2012).

Infrographic Thinking sulla progettazione grafica dell'informazione, con Francesco Franchi (art Director IL/Sole24Ore) (Milano, 2014).

RISO Workshop sulla stampa risograph, presso lo studio ATTO (Milano, 2015).

Dizengnare, con l'illustratore Guido Scarabattolo, un percorso di ricerca su nuove pratiche di disegno, al fine di trovare soluzioni attraverso errori commessi di proposito (Spazio BK, 2016).



Press

on PICAME Magazine and on Business Punk my illustrations with typefaces.



Due parole sulla progettazione grafica


La grafica è una cosa comune: è la combinazione di immagini e parole. Tutti la facciamo, anche solo quando scarabocchiamo su un tovagliolo e facciamo uno schema a qualcuno per spiegarci meglio. Eppure non sempre riusciamo a spiegarci, e questo accade perché non sempre siamo consapevoli di come l'altro è abituato a intendere certi segni visivi.

Il design grafico è lo studio e l'applicazione di particolari principi teorici e pratici che permettono di trovare soluzioni di comunicazione visiva più appropriate ed efficaci a seconda dei destinatari, del contesto, delle tecnologie e dello scopo specifico.

Questi principi hanno una lunga storia che va dai primissimi simboli preistorici alle avanguardie del '900, per poi trovare nuovi e più precisi fondamenti nella scienza più recente, e sempre hanno servito la vita culturale ed economica delle società umane.

Oggi, quando si parla genericamente di design, s'intende parlare di progettazione e produzione industriale di oggetti in serie. Ma quando si parla di design grafico, s'intende propriamente la progettazione di strumenti di comunicazione in forma di segni visivi, che possono essere riprodotti in serie con identica qualità ed efficacia su tutti i supporti necessari, dalla carta al digitale. Ecco che cosa fa il design grafico: applica i principi più idonei alla progettazione di linguaggi visuali da applicare alle diverse realtà sociali, dalle attività culturali a quelle industriali, dalle istituzioni scientifiche a quelle politiche.

Per chi fosse interessato, qui intendo precisare un paio di cose sull'ambito e i motivi della mia ricerca personale. Studio infatti materie di varia pertinenza che gravitano attorno alla pratica del graphic design, o perché interessano la storia della comunicazione visiva, o perché si occupano di concetti ed espressioni utili a questa pratica, oppure perché indagano il modo in cui l'uomo interpreta quello che appare ai suoi sensi, nella sua esperienza di vita, e contribuisce a determinarne le scelte di ogni giorno.

Tra queste materie ci sono storia dell'arte, psicologia, antropologia, linguistica, semiotica, l'apparentemente inutile filosofia, e per forza di cose economia, soprattutto l'area che riguarda le strategie di branding, così fondamentali oggi anche per definire quale identità visiva un soggetto economico, culturale o politico dovrebbe assumere.

Ritengo che sia importante specificarlo a chi passa di qui, per fare sapere su quali conoscenze più solide sia tenuto a basarsi un designer per trovare una soluzione efficace a un problema di comunicazione. Un aiuto che non può basarsi esclusivamente sui gusti personali. Infatti, sebbene in fase di progettazione non possano essere del tutto ignorati i gusti di chi ne è coinvolto, è però importante sapere che esistono ragioni oggettive più utili ai fini del miglior risultato. Un buon progetto grafico deve perciò individuare gli obbiettivi oggettivi che costituiscono la soluzione del problema.

Ecco a cosa serve fare ricerca: a perfezionare la capacità di identificare gli obbiettivi oggettivi di un progetto grafico, pur dovendo riconoscere però che non sempre esiste una sola soluzione idonea ed efficace.